QUATTRO MESI DI CALDO SOFFOCANTE – METRO
Quattro mesi di caldo soffocante. Siccità, coltivazioni distrutte. Migliaia di morti per le temperature elevate. Black-out elettrici e milioni di persone sull’orlo dell’esaurimento psico fisico. Ci dicono che l’inquinamento da anidride carbonica sta modificando gli equilibri climatici del nostro pianeta: i ghiacciai si sciolgono e si formano buchi nell’atmosfera. Ci dicono che le risorse energetiche non bastano a soddisfare le nostre esigenze, l’acqua non sarà più sufficiente di qui a pochi anni e ci dovremo abituare a un clima sempre più vicino a quello tropicale. Mi domando perché. Tutto ciò che ho scritto sopra è conseguenza dell’opera dell’uomo, quindi l’uomo può curare la malattia che egli stesso ha creato, secondo la legge omeopatica. E mi domando anche: chi ha invogliato milioni di persone al superconsumo? Chi ha indotto metà del pianeta ad abusare delle risorse energetiche in modo assolutamente superfluo ed inutile? Chi ha incoraggiato i popoli dei paesi industrializzati a consumare, consumare, consumare? Il consumo sfrenato porta al logoramento e il logoramento porta alla distruzione. Questo “chi” che rimane anonimo (ma neanche troppo), continua nella folle opera di convincimento delle masse, i media ne sono spesso i portavoce e la gente, passivamente, continua a credergli. Il problema delle risorse energetiche che stanno per finire sembra legato al nostro sconsiderato consumo e alla volontà di non reperirle dove si trovano. Questo problema sembra funzionale a nutrire le masse e nello stesso tempo a controllarle attraverso la paura che solo “chi” è al di sopra di noi potrà alleviare. Siamo sicuri, inoltre, che il petrolio e l’elettricità siano l’unica fonte di risorse energetiche valida? Molta energia potrebbe provenire dall’eolica (centraline che sfruttano la forza del vento). Alcuni fisici sostengono che la forza elettrodebole può fornire energia molto superiore a costi inferiori. L’elettrodebole dirige la fusione nucleare in tutte le stelle e nel corpo umano sembra collegata al battito del cuore. Il nostro stesso corpo può produrre molta più energia di quanto faccia ora, se solo si liberasse dalle centinaia di agenti chimici inquinanti che ne bloccano la matrice extracellulare e da agenti psichici che ne ottundono la mente e la coscienza. Nelle ore terribili in cui la calura ci stringeva i polmoni e il cuore come una tenaglia, in cui l’umidità impediva al calore interno di uscire facendoci venire meno le forze, mentre i telegiornali sciorinavano le cifre dei morti per il caldo, ognuno di noi avrebbe dovuto dire a se stesso: io sono complice di tutto questo. Io ho contribuito al modello sociale distruttivo del consumo sfrenato di tutte le risorse per il piacere di una comodità in più. Io ho contribuito a tutto questo credendo che non ci sono risorse migliori di quelle che ci dicono. Ma si sa, passato il dolore non ci si cura più. Così appena i venti di tramontana o di maestrale porteranno l’attesa frescura, tutto verrà dimenticato e ricomincerà la corsa al consumo cieco di tutte le risorse che il “chi” ci spingerà a usare. C’è un modo per sconfiggere questo soffocante, terribile caldo anomalo: la coscienza.