NON SIAMO SOLI NELL’UNIVERSO – WWW.FOBETERO.IT
È recente la scoperta di una nebulosa nella quale è stata fotografata la nascita di ben 2000 stelle. Un numero impressionante se pensiamo a quanti miliardi di nebulose esistono e quindi a quante migliaia di miliardi di stelle possono partorire. Eppure ci hanno sempre detto che in questo turbinìo di numeri infiniti di corpi di luce, pianeti e quant’altro, ci siamo solo noi come essere viventi e pensanti.
Lo credete possibile? Io no. La cecità mentale nella quale hanno tenuto l’umanità per secoli, credo stia per guarire e molti esseri umani stanno riacquistando la “vista”. Forse sarà perché la magnetosfera sta per scomparire e una nuova realtà si sta preparando per i nostri occhi, o sarà per lo slittamento dei poli o per le tempeste solari, mai arrivate fino a noi come in questo periodo, ma di sicuro c’è un numero consistente di umanità che non vuole più essere cieco, vuole vedere ciò che da sempre è sotto i nostri occhi: ciò che abbiamo definito Universo non è un meccanismo, è un organismo, pieno di molteplici forme di vita e di esseri viventi.
Perché stupirsi o impaurirsi? Per la solita paura dell’estraneo, del diverso, del nuovo?
Ricordo il mito della caverna di Platone: un popolo viveva da generazioni dentro le grotte e ciò che vedeva fuori erano ombre, ombre terrificanti e mostruose. A nessun membro di quel popolo era concesso di uscire dalle caverne, pena morti orribili che sarebbero avvenute. Un giovane un giorno decide di uscire e scopre che le ombre terribili non erano altro che persone come lui, che lo accolgono con affetto. Scopre il cielo azzurro, i prati verdi, alberi e frutta. Torna indietro per raccontare al suo popolo la menzogna nella quale sono vissuti per generazioni e loro lo uccidono. Perché non erano pronti ad accettare il nuovo. Credo che i tempi siano cambiati. Dai luoghi più remoti di questo pianeta si stanno svegliando nuove coscienze, e il numero aumenta ogni giorno, coscienze che si preparano a vivere la nuova era, nella quale consideriamo normale riconoscere e accettare che non siamo soli nell’Universo.