IL SENSO DELLA VITA – METRO
Il senso della vita. C’insegnano che dobbiamo andare a scuola, poi lavorare più o meno duramente, avere relazioni sentimental-sessuali raramente amorose, curare i dolori e i malanni che col tempo ci affliggono, invecchiare spesso in solitudine e infine morire. All’interno di questo percorso ci è concesso di gratificarci, talvolta, con bei viaggi, bei vestiti, con macchine o abitazioni più belle. Ci è dato, a volte, di sedurre qua e là qualcuno, ottenere più potere e denaro e conquistare i nostri dieci minuti o poco più di fama e successo. Il senso della vita è tutto qui? L’Intelligenza primaria che ci ha creato ha voluto scherzare donandoci la vita? Avevano ragione gli antichi nel dire che gli dei giocano con i mortali? Non posso credere che trascorriamo un breve periodo di tempo su questo pianeta solo per vivere quanto ho sintetizzato sopra. Allora qual è il senso della vita? Perché siamo qui? A quest’ultima domanda Einstein rispose: ” per imparare”. Ma imparare cosa? ” Ad amare” rispose un Maestro caldeo. ” Amare?” chiese un discepolo, ” dunque è tutto lì, nel rapporto tra un uomo e una donna?”. ” Sciocco ragazzo” disse il Maestro, ” l’amore di cui parlo è quella forza che fa muovere il sole, le stelle e i pianeti e su cui Dante Alighieri e Giordano Bruno hanno scritto poemi. È l’Eros che anima gli infiniti mondi di questo universo, è l’energia primordiale che produce la vita e la morte e che tutto trasforma e rigenera, altro che i tuoi amoreggiamenti di giovane esuberante che danno il godimento di un attimo. Io parlo dell’amore eterno che trascende e che saetta come la freccia di Cupido che trafigge non i cuori dei giovani come te, bensì le anime sensibili che aspirano all’evoluzione dell’essere”. Di fronte a simili argomenti quel discepolo s’intristì e pensò che il suo Maestro fosse un po’ matto. Ma poi si ricordò che anche un uomo chiamato Gesù disse più o meno le stesse cose e così fecero Buddha, Pitagora, Krisnamurti e tanti e tanti altri ancora. Il senso della vita. Sul frontone di una scuola ateniese, 2500 anni fa, era scritto: diventa ciò che sei. Scuole tradizionali di ogni popolo invitano a cercare se stessi come unico vero scopo dell’essere umano. La chiave per ottenere ciò la indicano in quel particolare amore di cui parlava il caldeo. E se fosse vero? Se ci avessero ingannato facendoci credere che l’unico scopo della vita sta dentro le 4-5 cose di cui ho parlato all’inizio? Se qualcuno, con un gioco di prestigio, ci avesse fatto vedere un trucco come se fosse realtà? Il senso della vita. Certo, possiamo far finta di credere al trucco per tutta la nostra esistenza. Per molti è così. Ma possiamo svegliarci, una mattina di primavera, bagnati di una rugiada insolita e vedere la vita per la prima volta con occhi nuovi per cominciare il viaggio eterno, come l’Ulisse che è dentro ciascuno di noi, per scoprire chi siamo e dove stiamo andando. È l’unico viaggio non organizzato che non si può comprare presso nessuna agenzia. Ma è forse l’unico viaggio: affascinante, luminoso e ardente come il fuoco, che può dare un senso alla nostra vita.