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SEPARAZIONI E RADICALI LIBERI – METRO

Le separazioni sentimentali e i radicali liberi hanno qualcosa in comune? Io penso di sì, vediamo perchè. È noto a tutti che i radicali liberi sono killer pericolosi responsabili di molte malattie, ma non tutti sanno come si formano: una molecola è composta da coppie di elettroni, quando avviene uno stress ambientale (inquinamento, alimentazione sbagliata, eccesso di farmaci, alcool, sigarette) un elettrone si stacca creando uno spazio vuoto e una forte instabilità nella molecola, questa va nel panico e cerca disperatamente e compulsivamente un elettrone per accoppiarsi di nuovo e ritrovare la sua stabilità. La molecola vive così un vero dramma esistenziale alla ricerca dell’elettrone perduto e, in questa disperata corsa, attacca tutte le molecole che incontra per accoppiarsi dove può e con chi può! Così ha luogo una reazione a catena con danni gravi per l’intero organismo. Riflettendo sul meccanismo trovo assonanza con i comportamenti umani. Molte persone quando perdono il loro amore non tollerano la tristezza e la solitudine, sono presi dal panico e vanno alla ricerca compulsiva di un nuovo amore attaccandosi a tutto ciò che trovano. Così facendo spesso incontrano nuove frustrazioni, nuovi fallimenti e aumenta il senso di vuoto (la molecola senza elettrone), in una vorticosa rincorsa alla ricerca di qualcosa che, in questo modo, non toveranno mai. In effetti se la molecola avesse la capacità di tollerare la solitudine, di starsene buonina ad aspettare, potrebbe avere un’opportunità di ” incontro ” ottimale senza danneggiare il sistema nel quale vive. Ugualmente se la donna o l’uomo che si separano avessero la capacità di stare da soli, volendosi bene e nutrendosi delle tante cose che offre la vita, avrebbero l’opportunità di maturare dall’esperienza dolorosa e creare le condizioni per un nuovo incontro senza spasmodica frenesia e attacchi di panico da mancanza. L’incontro tra due persone non dovrebbe nascere da un bisogno frenetico conseguente alla dipendenza ma da una scelta volta all’amore così come al piacere sessuale, senza dover predare le altre persone, come il radicale libero preda le altre molecole. Il rapporto amoroso o sessuale non credo che debba basarsi su un meccanismo predatorio ma su un’unione tra due persone adulte che scelgono di condividere amore sotto le varie forme. È divertente notare che l’unità di misura per valutare la capacità dell’organismo di eliminare i radicali liberi è denominata “orac” che al contrario si legge caro. Volersi bene è voler bene. Il radicale libero non si vuole bene perché, aggredendo e attaccando tutto ciò che può, porta l’intero organismo ad ammalarsi con il rischio di finire precocemente la vita e così anche lui morirà. Di riflesso, nella collettività possiamo osservare gli stessi atteggiamenti con le stesse conseguenze. Ciò che è in alto è come ciò che è in basso. Tutto è uno. Se prediamo le persone invece di incontrarle distruggiamo il sistema che ci dà la vita. Dunque un radicale libero e una separazione sentimentale hanno qualcosa in comune, e noi con loro. Oh separazione, separazione storna, che ci togli un elettrone che non torna!