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COLORI – METRO

C’è una parte di mondo che preferisce una sola tonalità di colore: il grigio, ed è quella che ha deciso di soffocare le emozioni sotto la coltre dell’apparenza, del formalismo e della negazione dei sentimenti. Questa parte di mondo ha dimenticato, e tenta di far dimenticare, che siamo circondati da numerose sfumature colorate insieme a sentimenti, valori e princìpi che scaldano il cuore e nutrono l’anima. C’è un’altra parte di mondo che, invece, ha scelto i colori e le emozioni. In Medicina si usa la cromopuntura: un’agopuntura applicata con differenti colori in rapporto all’organo disturbato e all’energia alterata. I risultati sembrano interessanti, ma ancor più degni di nota sono quelli riscontrati sui bambini, in particolare in ambito psichiatrico. Il recente libro di Laura Mancini .”Da bambina volevo fare l’astronoma” ed. Junior racconta, con una delicatezza pregevole, l’esperienza di anni di lavoro con l’espressione del colore, fatta su bambini con disturbi psichici, ed i risultati sono stati sorprendenti. Gli esperimenti fatti da Mancini all’ospedale psichiatrico di Aversa come all’asilo nido Gerre di Brescia confermano l’efficacia del colore sui bambini per il riequilibrio di malattie organiche così come di quelle caratterizzate da disturbi del comportamento. Viviamo in un’epoca in cui l’espressione piena di sé viene castrata ogni giorno, sacrificandola sull’altare dell’apparenza e dell’omologazione a criteri dettati dalle rigide regole dell’audience. Così l’amenorrea (scomparsa del ciclo mestruale) o l’impotenza, disturbi in forte aumento, ci parlano di una chiusura verso il mondo esterno, paura di mostrare le proprie parti intime, a volte fragili e delicate. Quale modo migliore per ritrovarle attraverso il colore, simbolo e realtà, espressione di potenti energie vibratorie capaci di produrre variazioni e cambiamenti nel nostro corpo che a volte vengono chiamati guarigione. Portiamo i colori nella nostra vita, ma non quelli dettati dalla moda che è una forma di marketing che rende passivi i soggetti che la subiscono, bensì quelli che il nostro essere ci suggerisce, che vuole avidamente in quel determinato momento, per nutrire parti bisognose e per curare parti malate. Scegliamo i nostri colori oppure chiediamo, a chi ne conosce i reconditi significati, quale è più indicato per il nostro stato attuale, senza pregiudizi o paure di discostarci dal pensiero comune per fare ciò che Laura Mancini chiama il ” diritto di ogni creatura di allontanarsi dalla materia originante. Senza che questo voglia dire tradimento di cui sentire il rimorso per sempre”. Siamo tutti troppo condizionati dal pensiero comune e molti hanno paura di esprimere se stessi nella propria unicità, per timore dei giudizi e delle critiche, perché manca il rispetto per la natura unica di ciascun individuo. Non è quello che il genitore dovrebbe fare nei confronti del figlio? Amarlo senza critiche e giudizi, senza aspettative personali, ma questa è un’altra storia. Quale energia differenzia il giallo dall’indaco? Quali diversi effetti hanno sullo stomaco o i polmoni il blu e il rosso? Siamo sicuri che il colore delle pareti della nostra camera da letto non possa influenzare il nostro sonno? Perché i bambini hanno la naturale propensione a colorare tutto ciò che disegnano e smettono di farlo quando diventano adulti? Van Gogh scrisse che riusciva a produrre il “suo” giallo solo quando si trovava in un determinato stato d’animo. I colori non hanno solo una valenza estetica ma possono produrre anche profonde azioni terapeutiche. Io penso che la riscoperta di un mondo fatto di colori possa portare salute in tutti noi, utilizzandoli per il nostro benessere e per l’espressione del nostro sé. Sarà come imparare a coltivare dentro l’anima il nostro giardino, dove la terra è marrone, i prati sono verdi e il cielo è blu.