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LA DONNA OGGETTO 09/03/09 – METRO

La donna oggetto non è uno slogan femminista degli anni ’60 ma potrebbe essere iscritta nelle cellule del nostro cervello. Il più importante congresso scientifico del mondo, quello dell’American Academy of Advancement in Science appena tenutosi a Chicago, ha reso pubblica una scoperta: quando gli uomini vedono foto di donne sexy o seminude si attivano le stesse aree del cervello di quando gli uomini stanno usando un martello o un cacciavite, oggetti, appunto. Ma c’è di più, contemporaneamente si spengono le aree del cervello deputate all’empatia, ovvero alla capacità di entrare in contatto con il dolore degli altri. Possiamo allora capire l’enorme aumento di violenze sessuali nelle città occidentali. Uomini malati, se stimolati continuamente dalle immagini sopradette, con più facilità agiranno la violenza sessuale. Continuiamo a fare pubblicità usando donne seminude, continuiamo a fare audience in televisione usando ragazze semivestite, continuiamo a ignorare e far dimenticare che dentro un bel corpo vive un essere umano con gioie e dolori. E’ la via per far concepire, a menti già malate, l’idea che quel corpo che stanno violando, umiliando e danneggiando, è solo un oggetto, e quindi non proverà dolore. Bisogna smettere di spogliare le donne sui giornali e in tv, dignità di esseri umani e non vanità di corpi senz’ anima. Forse in questo modo eviteremo le sofferenze di tante ragazze violentate da zone del cervello spente da una foto, che a loro volta spengono giovani vite e uccidono l’amore. Marco Lombardozzi