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CARO MINISTRO DELLA SALUTE – METRO

Caro ministro della Salute, nei giorni scorsi si è tenuto a Bologna il SANA: salone del Naturale. Nell’occasione è stata fatta un’indagine incrociando i dati ISTAT, Federazione degli Ordini dei Medici, Unipro e Datamonitor. Ne è al corrente? Forse no. Allora sappia che 9 milioni di italiani si curano con le Medicine non convenzionali: 5,5 milioni di donne e 3,5 milioni di uomini, all’interno di questi numeri il 10 per cento sono bambini. Caro ministro, sarà sicuramente contento di sapere che il 70 per cento dei pazienti ha riferito di aver avuto beneficio dalle suddette cure, il 17,7 per cento un beneficio parziale, il 3,3 per cento è risultato scontento e il 9 per cento non sa. Questi dati le dicono qualcosa? A me si perché parlano di milioni di italiani che stanno dicendo no a una medicina sempre più chimica e meccanicistica, milioni di italiani si trovano bene ad essere curati con le medicine non convenzionali e così continueranno. Questo dalla parte dei pazienti. E i medici? Risulta che in Italia ci sono 12mila laureati in Medicina che praticano questo tipo di terapie (soprattutto Omeopatia e Agopuntura) e ben 120mila in Europa! Anche questo dato, le dice qualcosa? Mi creda, non scrivo queste righe perché faccio il medico omeopata da 25 anni: la mia voce, per quanto ricca di esperienza, non dice nulla né ha la pretesa di elevarsi così in alto dove lei siede, ma la voce di 9 milioni di cittadini italiani quella si, quella deve ascoltarla insieme a migliaia e migliaia di medici che lei rappresenta con la sua carica. E mi rivolgo a lei, medico oltre che ministro, persona autorevole, non certo ad alcuni personaggi televisivi che utilizzano spesso il mezzo mediatico per attaccare e denigrare le medicine di cui sto parlando (e offendono così milioni di italiani e migliaia di stimati medici). Mi rivolgo a lei affinchè volga lo sguardo verso una Medicina che tale sia nel senso profondo e umano. Nel rispetto di quei farmaci chimici che hanno salvato vite umane, chiedo altrettanto rispetto verso farmaci che fanno altrettanto e, se proprio non salvano la vita, a volte la donano, non mi sembra risultato inferiore. Ci sono molti modi per ostacolare la crescita e lo sviluppo di un metodo terapeutico praticato da medici: l’indifferenza, la disinformazione, leggi vincolanti e restrittive, assenza di misure legislative per aiutare le industrie che operano in quel settore. Lei sicuramente sa di questi metodi e sono sicuro che combatterà con tutte le sue forze affinchè non vengano attuati. Ma c’è un altro dato che mi fa riflettere: nel 2002 il fatturato della medicina naturale nel mondo è stato di 150 miliardi di dollari. Che qualche multinazionale dell’ industria farmaceutica cominci a pensare di convertirsi al naturale? Allora tutto sarà più facile. Caro ministro, lo so che in questi giorni è impegnato con i pitbull e con una SARS che va e che viene, come il vento di primavera. Mi permetta di disturbarla con una domanda: esiste un altro modo di vedere la malattia e il malato? Esiste un altro modo di curarlo senza nulla togliere alla medicina ufficialmente riconosciuta? Tra un impegno e l’altro, per favore, si affacci alla finestra e si ponga questo quesito, vedrà, nella strada sotto di lei passerà qualcuno di quei milioni di italiani che l’aiuterà a trovare la risposta.