IL 35% DEGLI OMICIDI IN ITALIA – METRO
Il 35 per cento degli omicidi in Italia, nel 2002, è avvenuto nell’ambito familiare (rapporto EURES). Nel resto del mondo occidentale la situazione è simile. La notizia fa riflettere. Ho un’opinione. I figli e i genitori sono sempre stati sacri. La sacralità delle relazioni tra padre, madre e figli è stata il cardine dei rapporti su cui si è costruita la struttura sociale. Il sacro, si sa, è in qualche modo un tabù che, in alcuni casi, non è negativo perché crea i presupposti per l’affermazione della coscienza collettiva e nutre l’inconscio collettivo. Da pochi decenni i figli e i genitori non sono più sacri quindi possono essere uccisi. Il rapporto tra padre, madre e figli si è deteriorato non tanto in termini di convivenza quanto nella valorizzazione della sacralità della relazione. Le separazioni sempre più numerose e la denigrazione frequente di uno o di entrambi i genitori da parte dell’altro, sono stati un ulteriore rinforzo a questa energia distruttiva e disgregante. Molti anni fa alcuni ricercatori scoprirono che un popolo della Polinesia venerava un’ascia di pietra che veniva considerata sacra. Quando arrivarono i “civilizzatori”, per ingraziarsi la popolazione, regalarono centinaia di asce di acciaio inossidabile della stessa forma. Sembra che da allora comparve il cancro in quel popolo. Era stato distrutto il sacro. Ho l’impressione che l’Occidente abbia cominciato a fare figli come le asce di acciaio inossidabile. E’ allarmante pensare addirittura all’effetto che potrebbero avere le clonazioni. Perché allora ci scandalizziamo? Perché urliamo al mostro quando l’omicidio avviene in famiglia? Che ci aspettavamo? Se abbiamo creato un sistema criminogenetico, se abbiamo distrutto quei valori che rendevano sacre certe relazioni, cosa credevamo che sarebbe successo? Trovo più scandalosa l’ipocrisia di chi grida indignato quando poi nella propria vita distrugge il sacro ogni giorno di colui che, vittima di un sistema che lo ha schiacciato, compie un gesto che denuncia con violenza la stessa violenza che egli ha subìto. Fare figli non è un gioco. Eppure a volte si fanno per rinsaldare un legame che sta franando (gesto egoistico), oppure si fanno per “realizzare” la propria maternità o per mostrare al mondo che si è capaci di farlo o, peggio ancora, perché un giorno ci manterranno e si occuperanno di noi. In tutte queste motivazioni non vedo e non sento il sacro della generazione di una vita. Se non è sacro dare la vita non è criminoso toglierla! Se entrambi i genitori sono arrivisti e uomini o donne in carriera, non facciano figli. Se entrambi i genitori concepiscono i bambini come giocattoli con i quali divertirsi, non li facciano. Se entrambi i genitori si aspettano dai figli che soddisfino i loro bisogni narcisistici, non li facciano nascere. Se entrambi i genitori non sono in grado di rispettarsi a vicenda e di darsi dignità e stima anche in caso di separazione, non facciano figli. L’Occidente, accecato dall’onnipotenza del posso avere e fare tutto, ha distrutto il sacro, demolito il divino e seppellito il senso della vita. Che triste mondo quello che ha perso queste cose.