FESTA DEL PADRE E BLOCCO AUTO 15-02-06 – WWW.FIGLINEGATI.IT
Sorprende e stupisce. Sto parlando della decisone del comune di Roma di effettuare il blocco delle auto domenica 19 Marzo, festa del papà. E non lo dico per le migliaia di padri separati che così non potranno agevolmente raggiungere i loro figli e festeggiare con loro, poco importa, prenderanno l’autobus. Non lo dico pensando a cosa sarebbe successo se lo stesso blocco fosse stato deciso per l’8 Marzo, festa della donna. Lo dico perché considero questa decisione un segnale importante sul piano culturale perché il funzionario o la funzionaria che ha deciso la data non ha affatto tenuto conto della festività specifica (si poteva scegliere un’altra domenica). Il segnale ci dice che questa figura del padre proprio non riesce ad affermarsi nella nostra società, non le viene dato valore e credito, non viene considerata. Perché siamo passati dal pater familias dei Romani al padre assente di oggi? A fronte di un progressivo ritiro dell’uomo di fronte alla donna ha fatto eco un padre sempre più isolato nel suo mondo lavorativo oppure, per farsi accettare, sempre più “mammo”, con perdita di identità maschile e carenza di autostima. Il risultato è stato devastante: le donne si lamentano che non ci sono più uomini, molti uomini sono diventati immaturi e infantili, i figli sbandano. Così si perpetua la catena di padri senza figli perché figli senza padri. Vorrei che tutti i lettori si domandassero se vorrebbero un vero padre (quelli che lamentano di non averlo avuto o di non averlo). Se la risposta è si, allora bisogna capire che c’è da lavorare duramente, tutti insieme, affinchè il padre ritorni. Ne hanno bisogno i figli e le figlie, ne hanno bisogno le donne, ne hanno necessità gli uomini. Ecco perché una banale decisione sul blocco delle auto può rivestire un significato così importante. Voglio ricordare che a fronte dei, purtroppo numerosi, padri stupratori, padri che non mantengono i loro figli dopo la separazione e padri che abbandonano affettivamente i loro bambini, c’è un’ altrettanto numerosa armata di padri che cercano fortemente di ritrovare la loro identità, che lottano con se stessi e con il mondo per riscoprire la dignità, il valore e la importantissima funzione che hanno verso i loro figli e verso la società. Vanno incoraggiati e onorati. Il 19 marzo marceranno a Roma, in via dei fori imperiali, e verranno da tutta l’Italia. Se il comune di Roma, nella persona del sindaco a cui vanno riconosciute sensibilità e aperture encomiabili, modificherà la data del blocco, darà un messaggio alla cittadinanza e all’Italia intera di una crescita sociale e culturale “nel segno del padre”. Chiedetevi se vi piacerebbe di poter parlare di vostro padre come ne parlò Toro Seduto: durante un combattimento che scelse di fare contro un Crow, suo padre fu ucciso. Furono allora catturati i figli e la moglie del Crow e, quando i membri della tribù chiesero il permesso di ucciderli il capo parlò così: “lasciateli liberi, che tornino dalla loro gente, poiché mio padre era un Uomo e ha scelto. E la morte è sua”. Marco Lombardozzi