STUDIO: viale Carso 35 – 00195 Roma - PER APPUNTAMENTI: inviare SMS o Whatsapp al N° 327 8864139 - PER PARLARE CON IL DOTTORE: chiamare dalle 13,00 alle 13,30 il N° 327 8864139 mlombardozzi55@gmail.com

PADRE E MODELLO SOCIALEMETRO

Il modello sociale viene dal padre. Le scelte professionali dei figli sono influenzate dal padre. Il padre ha l’importante funzione di accompagnare il figlio fuori del confortante abbraccio materno e di guidarlo nel mondo “là fuori”. E’ quanto sembra emergere da una ricerca fatta in Svizzera (The demographic characteristics of national minorities in certain european states – Council of Europe –Strasbourg 2000) fornitami da Federico Medici. La ricerca si poneva la domanda: quali fattori determinano la scelta religiosa dei figli? Il risultato è sorprendente: se il padre non va in chiesa e la madre ci va regolarmente, solo il 3% dei bambini frequenterà, anche da adulto, le funzioni religiose. Se invece il padre segue la sua religione con assiduità e regolarità e la madre no, dal 33 al 44% dei bambini seguiranno la religione e frequenteranno la chiesa. Robbie Low, vicario della St. Peter’s church di Bushy Heath, in Inghilterra, commenta questi risultati sostenendo che se il ruolo della madre nel campo dell’intimità e affettività è preponderante e riveste grande importanza, il ruolo del padre è altrettanto fondamentale per la crescita del bambino e le sue scelte nella vita sociale. Ma, continua Low, nel mondo occidentale c’è stata e c’è una pericolosa diminuzione e delegittimazione del principio paterno e questo si riflette sullo sviluppo psico-sociale dei figli, le cui conseguenze sono sotto gli occhi di tutti noi. Una società senza padri è una Terra senza Cielo, un corpo con un cuore ma senza cervello (o viceversa). La responsabilità di ciò va assegnata a tutti, uomini e donne, i quali, per motivi diversi, hanno ceduto alla seduzione di una società senza più tradizioni né regole, dove la Magna Mater invece di coltivare il suo prezioso e fruttifero giardino, ha voluto rompere ogni steccato ed ha invaso il mondo del Logos, principio paterno, travolgendo tutto. E’ stato creato così il mito dell’uomo effeminato, ma non per caso. Low e tanti psicologi e sociologi sostengono che questo tipo di maschio è necessario per creare uno stato di passività di fronte alle imposizioni del “mercato”, alle leggi del business di massa, per cui una società senza padri e senza palle, senza regole e senza forza virile, è più facilmente plasmabile secondo le esigenze dei mercati mondiali. Fantascienza? Fantaeconomia? Gli Spartani dicevano che la rabbia e la paura sono le due forze che sviliscono un uomo. Nell’uomo demascolinizzato (sia l’effeminato sia il macho rabbioso e aggressivo fine a se stesso lo sono) queste due emozioni sono molto presenti. Un uomo svilito non è più in grado di combattere e di difendere i valori in cui crede con forza e dignità. Non è più in grado di infondere coraggio nei figli e di indicare loro la strada, lasciandoli preda della droga o della vanità vuota. Un uomo svilito è un uomo rassegnato, è morto prima ancora di morire. Il mondo femminile è sicuro di volere questo? L’universo femminile, che ha i suoi valori stupendi da tramandare, si domandi se ha scelto veramente o se qualcuno lo ha fatto al suo posto, illudendolo che ciò avrebbe dato a tutte le donne il potere assoluto. Il mondo maschile si interroghi su quanto l’uomo effeminato serve a nascondere la propria viltà e paura, così come il maschio rabbioso e privo di sentimenti nasconde l’ impotenza. Svegliatevi padri! I vostri figli vi guardano e aspettano da voi i modelli. Non li tradite.